Tempo Percezione Reazione
Analisi Tempi e Distanze
L’ analisi del rapporto tra la distanza percorsa ed il tempo di percorrenza, rappresenta uno degli aspetti “meno compresi” della ricostruzione degli incidenti stradali anche perché in ambito legale si tende ad affrontare la cronologia delle fasi dell’evento seguendo un ordine “normale” ovvero, partendo dagli eventi remoti sino a giungere all’evento della collisione ed alle sue conseguenze.
Nella analisi e ricostruzione degli incidenti stradali, l’ordine è esattamente inverso, ovvero si va “indietro” ad esempio partendo dalla posizione finale per poi procedere a ritroso sino al momento della percezione e così via.
Da dove iniziare ad analizzare l’incidente stradale?
Per analizzare l’incidente stradale bisogna partire da ciò che conosciamo sino a ricostruire ciò che non conosciamo, così facendo si conferisce all’analisi stessa un grado di accuratezza scientifica accettabile anche per ciò che riguarda ad esempio la posizione dei veicoli nel momento in cui l’evento oggetto di analisi ha avuto inizio .
Seguendo tale approccio, il momento della collisione viene indicato come “punto zero” sia per ciò che concerne la distanza reciproca tra i veicoli che il tempo di percorrenza delle traiettorie che conducono alla zona di collisione.
Una volta ricostruite anche le modalità di collisione, è possibile formulare considerazioni più accurate anche per ciò che concerne l’analisi del rapporto “spazi /tempo” relativa alle traiettorie dei due veicoli in relazione anche al cosiddetto “fattore umano”.
Durante il moto di qualsiasi veicolo, velocità, posizione e tempo sono correlati matematicamente.
Se la velocità del veicolo è relativamente costante durante un particolare intervallo di spazio percorso, l’equazione da utilizzare è elementare ovvero, per calcolare il tempo ” t” in secondi impiegato da un veicolo che viaggia a velocità constante : t = D/V
- convertire la velocità da chilometri orari a metri al secondo Km/h : 3.6 = velocità in m/sec.
- la distanza in metri “D” divisa la velocità “V”in metri al secondo.
Invece, se le accelerazioni del veicolo e/o degli elementi coinvolti nella collisione, non sono costanti (rivestono una variabile), determinare la specifica relazione tempo-distanze può richiedere ulteriori sperimentazione o comunque analisi più approfondite.
4 modi per utilizzare i risultati dell’ analisi
1.Valutare la condotta del guidatore, ad esempio:
– distanza dalla zona d’impatto al momento in cui è iniziata la fase di percezione;
– tempo disponibile ad operare una manovra d’emergenza /evasiva;
– tempi di reazione i quali indicano potenziali limitazioni alle capacità di reazione;
– valutazione di eventuali disattenzioni o ritardo nella reazione da parte del conducente;
2. Realizzare una rappresentazione grafica illustrativa dell’analisi dei tempi relativi alle fasi dell’incidente, informazioni relative alla distanza di visibilità, movimento pedonale, ecc.
3.Verificare le dichiarazioni dei testimoni.
4. Valutare il tempo di percezione e reazione (PRT) dei conducenti e dei protagonisti.
Ciò include i processi di riconoscimento e decisione, entrambe le funzioni sono estremamente sensibili ai depressori del sistema nervoso centrale.
Le misurazioni della PRT coprono una vasta gamma di valori che dipendono dall’azione specifica di risposta, dalla natura dello stimolo, dall’età e dalle condizioni fisiche del soggetto e da molti altri fattori.
Quale tempo di percezione e reazione?
- *Alcuni numeri relativi ai tempi di percezione e razione (PRT) vengono frequentemente citati come parametri di riferimento ad esempio:
1,5 secondi PRT per circa 85 % nella maggior parte delle condizioni;
2,5 secondi PRT per circa il 90 % dei conducenti in relazione alle caratteristiche e condizioni specifiche del tratto di strada - Un fattore che influenza la durata del PRT (tempo di percezione e reazione) è l’aspettativa, ovvero, la predisposizione che ha un conducente di essere “preparato” circa ciò che incontrerà lungo il percorso.
Ad esempio, gli esperti forensi in “fattore umano” possono concludere che, il conducente imputato di omicidio stradale nella circostanza oggetto di consulenza abbia sperimentato un PRT (Tempo di Percezione e Reazione) “più lungo” a causa della natura inaspettata della situazione pericolosa o della mancanza di un qualsiasi indicatore e/o preavviso di pericolo.
In realtà , non è possibile stabilire con certezza se il conducente ha sperimentato un PRT (Tempo di Percezione e Reazione) di 1,5 secondi (o qualsiasi altro valore specifico) quindi, non è quasi mai possibile basare i calcoli utili a ricostruire il movimento pre-impatto o i calcoli utili a stabilire le possibili azioni evasive poste in essere dal conducente del veicolo sullo specifico valore di PRT .
In un procedimento giudiziario, un analista ricostruttore di incidenti stradali, generalmente non dovrebbe limitarsi ad indicare solo un determinato valore PRT (Tempo di Percezione e Reazione) , piuttosto con lo scopo di rispondere ai quesiti del giudice il tecnico ricostruttore dovrebbe usare all’interno dei propri calcoli un intervallo di valori entro il quale individuare il possibile PRT (Tempo di Percezione e Reazione).
L’ analisi relativa al cosiddetto “Fattore Umano” potrebbe ad esempio essere eseguita congiuntamente ad un tossicologo essendo lo stesso dotato di specifica competenza e familiarità con la letteratura scientifica relativa agli effetti che le sostanze quali alcool o droghe possono avere sul sistema nervoso e conseguentemente sul PRT (Tempo di Percezione e Reazione).
Il medesimo approccio può essere ad esempio utilizzato per calcolare la distanza di sicurezza ovvero la distanza totale d’arresto che tenga conto sia del fattore umano che della distanza di frenata.
Se la gamma di valori PRT (Tempo di Percezione e Reazione)selezionati, dovesse condurre ad esprimere risultati contrastanti in merito alla negligenza o colpa o comunque alla responsabilità, è opportuno evidenziare i possibili risultati in funzione della gamma di valori PRT (Tempo di Percezione e Reazione) applicabile alla circostanza specifica.
Ad esempio, potrebbe essere utile chiedere al consulente ricostruttore di incidenti stradali di formulare le proprie conclusioni in funzione dell’utilizzo di un adeguato intervallo di valori PRT (Tempo di Percezione e Reazione) all’interno dei propri calcoli.
L’utilizzo di un adeguato intervallo di valori PRT (Tempo di Percezione e Reazione) consente al ricostruttore di incidenti stradali di formulare conclusioni le quali possono contribuire ad aiutare l’Autorità Giudiziaria ad avere un quadro più completo della posizione dell’indagato/imputato in un procedimento giudiziario relativo ad un incidente stradale.
Considerazioni simili valgono anche per ciò che riguarda la velocità dei pedoni, i fattori di accelerazione e decelerazione del veicolo o tutti gli altri dati che non possono essere determinati in modo specifico e selezionati all’interno di un intervallo plausibile.
*Paul L.Olson,Forensic Aspects of driver Perception and Response,Lawyers & Judges Publishing Co.,1996